L’importanza del gioco nella crescita del bambino.
Il gioco, “diritto” inviolabile ed insindacabile di ogni bambino, non è un passatempo, ma un vero e proprio lavoro per i bambini, è la loro principale attività.
Che cos’è il gioco per i bambini?
- non è soltanto divertimento, ma è anche esplorazione (nelle loro “avventure” imparano a conoscere e gestire lo spazio, scoprono sé stessi);
- è un’attività liberatoria che permette ai bimbi di scacciare e scaricare tensioni, paure, ansie, insicurezze ed aggressività;
- rappresenta un’opportunità di apprendimento e di socializzazione senza eguali;
- rende possibile il distacco temporaneo dalla realtà: il bambino può allontanarsi dalle regole imposte dalla vita reale per entrare in un mondo di fantasia in cui tutto è possibile, basta pensare al gioco del far finta.
Attraverso il gioco il bambino sviluppa le proprie potenzialità a livello sociale, fisico, cognitivo ed emotivo, ragione più che sufficiente per garantire ai piccoli, e anche meno piccoli, l’oppportunità di sperimentarlo.
A livello cognitivo il gioco permette un apprendimento strutturato che porta numerosi benefici duraturi:
- favorisce lo sviluppo della memoria, dell’attenzione, e della concentrazione;
- aumenta la capacità di confronto, di relazionarsi, di utilizzare degli schemi percettivi;
- sviluppa e rafforza il linguaggio del bambino nei vari stadi evolutivi;
- molti giochi permettono di accumulare esperienze nella risoluzione dei problemi, incoraggiano e rafforzano la curiosità dei bambini.
E’ ormai scientificamente provato che una scarsa e carente attività ludica può contribuire a creare delle carenze a livello cognitivo.
Il gioco migliora lo sviluppo delle abilità sociali ed emotive del bambino.
Il gioco solitario, tipico dei bambini nei primi mesi di vita, si trasforma, tra il primo e il terzo anno di vita, nel gioco in parallelo. Quindi si assiste a momenti di aiuto reciproco pur continuandosi a trattare in realtà di un gioco individuale.
Il bambino approda infine al gioco sociale, tipico tra i 4 e i 5 anni di vita.
A questo punto il bambino:
- comunica con gli altri
- impara ad esprimere le proprie idee e ascoltare quelle degli altri
- comprende che è importante cooperare per raggiungere un obiettivo comune
- scopre i vantaggi del lavorare assieme e del condividere le “attrezzature del mestiere”.
E’ in questo modo che il bambino impara a risolvere i conflitti e negoziare con gli altri, familiarizza con l’empatia e sviluppa competenze non verbali.
A livello motorio l’interazione con i giochi permette al bambino di sviluppare l’attività fisica senza rendersene pressochè conto.
I giochi fisici come il movimento libero ad esempio, il ballo, i salti, le capriole, favoriscono lo sviluppo muscolare e le capacità motorie complesse.
I giochi di manipolazione come attività come le perline, la pittura, la plastilina, le costruzioni, i puzzle, favoriscono invece la motricità fine.
Tutte queste esperienze ludiche dei bambini si manifestano a livello fisico con un’efficienza maggiore del sistema immunitario, endocrino e cardiovascolare (grazie alla gioia prodotta dal gioco) e con l’aumento della gamma di movimenti, della coordinazione, dell’agilità, dell’equilibrio e della flessibilità.
Citando Winnicott si potrebbe quindi dire senza alcun dubbio che “è nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità, ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé”.
Dott.ssa Valeria Cecchetto